Da diverso tempo meditavo di centralizzare l’alimentazione di tutti i miei apparati radio e delle apparecchiature di servizio, per avere solo una linea verso il mio alimentatore stabilizzato principale, un modello tradizionale della ditta CEP.
In particolare l’alimentatore in mio possesso ha due uscite, una posteriore, a cui viene erogata la massima corrente in uscita ed una anteriore per le prove o test rapidi.
Non essendo duplicate le uscite, era veramente difficoltoso agganciare tutte le linea dei vari apparati, per questo motivo ho voluto adottare un distributore di alimentazione.
In commercio ne troviamo di validi, anche se molti presentano gli attacchi Powerpole, non così frequenti in Italia, ma sopratutto costosi.
Una rapida indagine sui vari siti che vendono apparati per radioamatori o sui vari siti di ecommerce (anche cinesi) non ha portato a conclusioni di sorta (leggi risparmio), quindi mi ero orientato ad autocostruirmi uno scatolotto con più linee, tipo ciabatta.
Ma a questo punto mi sono ricordato di un piccolo apparato che avevo montato su un camper che possedevo diversi anni orsono.
Una veloce ricerca e ne ho acquistato immediatamente uno simile, con sei linee separate, tuttte dotate di fusibile, di tipo automobilistico, sul positivo.
Le linee collegate ai positivi, inoltre, sono dotate un led che segnala l’interruzione del fusibile e permettono la veloce individuazione della caduta di tensione.
In pratica è una scatola portafusibili automobilistica, adatta a sezionare un impianto a corrente continua, dalla linea singola a più linee, in grado ognuna di alimentare un servizio o un apparato.
Nello specifico quella da me adottata presenta sei linee, ma ne esistono ad otto o dodici o anche più, tutte dotate di fusibili sul positivi e con, o senza, led di segnalazione.
L’installazione è semplicissima, tutti i poli negativi sono in comune in una sorta di “bus bar” e possono essere agganciati senza rispettare un ordine prestabilito.
Al contrario, il polo positivo di ogni apparato, avrà la sua collocazione e corrisponderà ad un fusibile, che potrà essere calcolato in ragione dell’assorbimento del singolo servizio.
Nel distributore di alimentazione da me adottato, che potete vedere in foto, l’aggancio dei cavi di alimentazione avviene con una vite inox, si rende pertanto necessario intestare i cavi con dei connettori ad occhiello o a forchetta.
L’alimentatore stabilizzato è stato poi agganciato con una coppia di cavi rosso/nero al silicone di adeguata sezione, intestati, ad un capo con un connettore ad occhiello e dall’altro con una classica banana.
Lavoro facilissimo ed alla portata anche di chi non sappia usare bene un saldatore (ma un radioamatore lo dovrebbe saper usare !!!) basta una pinza per crimpare i connettori.
Adesso il retro del mio desktop è veramente ben organizzato e pulito.ù
In ultimo una nota sull’acquisto, ho trovato il tutto su Amazon, ma ovviamente anche i negozi di ricambi automobilistici, per camper o nautici, vendono lo stesso prodotto, anche se i prezzi sono superiori.